Storia

panorama di CorbaraPer molto tempo la storiografia ufficiale ha insistito sulla tesi che S. Egidio Monte Albino e Corbara fossero state fondate dai profughi scampati all'eruzione del Vesuvio nel 79 d.C.
Nuove scoperte archeologiche hanno ribaltato antiche certezze e ridisegnato la mappa dei primi insediamenti.
I sistemi di costruzione usati dai Romani e precisamente il modo di connettere le pietre indicano, con pochi margini d'errore, l'epoca alla quale risalgono appunto i primi insediamenti nell'Agro Nocerino Sarnese e situano intorno al secondo secolo a.C. i reperti costruiti col sistema dell'opus incertum (pietra disposta in successione spontanea) e dell'opus reticolatum, che prevede già la tecnica più complessa dell'incastro in diagonale.
Alla distruzione di Nocera (216 a.C.) ad opera di Annibale, parte della popolazione superstite si trasferì nelle zone limitrofe in attesa della ricostruzione della città durata trent'anni, finanziata dal Senato di Roma per ripagare Nocera della fedeltà a Roma stessa. In questo periodo, verosimilmente, si suppone abbia preso corpo il grosso del nucleo abitativo che diventerà Corbara.
1 primi documenti (1010) che citano Corbara risalgono a qualche secolo antecedente l'avvento dei Longobardi e parlano di strade di collegamento che dal paese portavano alla via Stabia, cioè all'arteria principale che univa Nocera a Castellammare.
La storia di Corbara si integra inevitabilmente con quella di Nocera ed è per questo che a seguito della seconda distruzione compiuta dai Longobardi, Nocera non rinacque più sul modello dell'urbe Romana ma come confederazione di villaggi sparsi, dotati di larga autonomia, denominata Civitas Nuceriae; la confederazione durò fino al 1806 quando, per decreto di Gioacchino Murat, vennero costituiti i Comuni.
Dalla fine del sedicesimo secolo Corbara, S. Egidio e S. Lorenzo erano un'unica entità locale.
Le tre frazioni eleggevano un solo Sindaco sul sagrato della chiesa di S. Maria Maddalena. Dato che ai Corbaresi, cui toccava nominare il Sindaco ogni 25 anni, avevano difficoltà a raggiungere S. Egidio a causa delle strade accidentate e poco praticabili, decisero di erigere una propria chiesa che intitolarono a S. Bartolomeo Apostolo (1504).
Ciò contribuì in sostanza a determinare la separazione politica e amministrativa di Corbara da Sant'Egidio.
Nel 1510 il principe Giordano di Capua donò S. Egidio e Corbara, con territori e anime annessi, al Monastero di S.Trifone di Ravello, ma mentre con la distruzione di tale Monastero S. Egidio ritornò a far parte dell'urbe Nuceriae, Corbara continuò presumibilmente nei secoli ad appartenere alle proprietà del Monastero di S. Tritone sino alla costituzione, nel 1785, dell'Università Nocerina.
Di notevole rilevanza geopolitica per l'accesso ai Comuni fu l'apertura della carrozzabile per Tramonti e Sant'Egidio che, sicuramente, permise proficui interscambi sociali e mercantili con altre realtà, ma tolse a Corbara i vantaggi di uno splendido isolamento.
Con la proclamazione del Regno d'Italia, nel 1860, Corbara conservò la sua autonomia che mantenne anche durante il ventennio fascista, periodo quest'ultimo, durante il quale, centri più importanti furono cancellati o accorpati per volontà politica-propagantistica.
Nel 1943 le truppe tedesche d'invasione occuparono Corbara che venne parzialmente distrutta dai bombardamenti alleati e ricostruita anche con le generose rimesse degli emigranti.
Il resto è storia d'oggi.
 
 
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